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mercoledì 9 luglio 2008

Ricorso Lotito contro Consob, il Tar deciderà tra sette giorni

La sentenza sarà emessa dal presidente Pasquale De Lise, che ricopre anche la carica di numero uno della Commissione di garanzia della giustizia sportiva della Figc. I legali del presidente biancoceleste sostengono che la Consob ha presentato elementi indiziari non gravi e irrilevanti

Mercoledì 16 luglio il Tar del Lazio renderà nota la decisione sui ricorsi del presidente della Lazio, Claudio Lotito, e dell'imprenditore Roberto Mezzaroma. Negli atti giudiziari essi contestano la delibera con la quale la Consob ha ritenuto di avere accertato l'esistenza di un "patto" tra i due avente come scopo «l'acquisto di concerto di azioni ordinarie della SS Lazio Spa, pari a circa il 14,61 per cento del capitale della societa». Stamattina davanti alla I sezione, presieduta da Pasquale de Lise, che ricopre anche in Figc la carica di presidente della Commissione di garanzia della giustizia sportiva e si autosospese dalla carica di presidente della Corte Federale durante il processo di Calciopoli del 2006, sono stati discussi nel merito entrambi i ricorsi. Adesso si attende la pubblicazione del dispositivo della sentenza.
In udienza l'avvocato dello Stato, legale della Consob, ha confermato l'idoneità e l'efficacia del provvedimento. Invece, gli avvocati di Lotito e Mezzaroma hanno dichiarato con fermezza l'illegittimità della decisione degli "sceriffi" della Borsa. Il numero uno biancocelese contesta in particolare la decisione con la quale la Consob il 30 gennaio scorso aveva sottolineato che nella vicenda dell'acquisto delle azioni «non essendo stata promossa l'opa entro 30 giorni dal superamento della soglia rilevante» era da applicare, a giudizio della stessa Commissione, «il divieto di esercizio del diritto di voto relativo alla partecipazione posseduta da Lotito a decorrere dal 6 luglio 2005 e fino alla data di alienazione della partecipazione eccedente il 30 per cento del capitale sociale della Ss Lazio, pari a 9.806.603 azioni, corrispondenti a circa il 14,48 per cento del capitale sociale».
Tra le ulteriori argomentazioni sostenute da Lotito, che si leggono nel suo ricorso al Tar, è stato inclusa la circostanza che a suo avviso l'esistenza di un patto parasociale si fonda su soltanto su «presunzioni che mancano dei caratteri della precisione, gravità e concordanza». A detta dei legali del presidente, gli elementi indiziari assunti dalla Consob sarebbero errati in punto di fatto. Gli avvocati hanno anche sottolineato che essi sarebbero non univoci, non concordanti e in parte non gravi, ovvero irrilevanti.
Marco Liguori

2 commenti:

mario ha detto...

E nel caso che il ricorso al Tar venga respinto, Lotito puo' sempre presentarsi al Consiglio di Stato, dove trovera' sempre De Lise, da poco nominato Presidente Aggiunto.

tommy06it ha detto...

Aggiungiamo all'elenco un altro errore/orrore di Lotito, la gente lazioale non ne può più!!!
TE NE DEVI ANNA'

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il pallone in confusione

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