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sabato 8 ottobre 2011

FEDERSUPPORTER/Biglietti Lazio-Roma per chi possiede solo ricevuta tessera del tifoso

Con lettera in data odierna (allegata in calce) Federsupporter ha chiesto all’Osservatorio di voler consentire anche ai tifosi della Lazio eventualmente non ancora fisicamente in possesso della tessera del tifoso (Lazio 1900), ma in possesso della ricevuta di richiesta di tale tessera l’acquisto di biglietti per la Tribuna Tevere, in occasione del Derby, sempreché sia stata soddisfatta la verifica sui motivi ostativi di accesso allo stadio.

La possibilità di acquisto di biglietti, con le modalità e alle condizioni di cui sopra, era stata, infatti, espressamente prevista dal medesimo Osservatorio in via generale per tutti i tifosi, con una Determinazione assunta il giorno prima, 5 ottobre, di quella assunta il giorno dopo, 6 ottobre, con riferimento ai soli tifosi della Lazio specificamente per la partita Lazio-Roma del 16 ottobre prossimo.

Ufficio Stampa

Marco Liguori cellulare 347 7048101

Email: marco_liguori@katamail.com

Sito Federsupporter www.Federsupporter.it


Spett.le

Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive

Segreteria Dipartimento di Pubblica Sicurezza

Ministero dell’Interno

Piazza del Viminale 1

Roma

Via fax 06 46521900


Oggetto : Vendita di tagliandi per la Tribuna Tevere ai tifosi della Lazio relativamente alla partita Lazio-Roma del 16 ottobre 2011.

Con Determinazione n. 37/2011 del 6 ottobre scorso, codesto Osservatorio, con riferimento alla partita in oggetto, ha stabilito che la vendita dei tagliandi per la Tribuna Tevere sia consentita “ai soli possessori della tessera del tifoso Lazio 1900, già fisicamente rilasciata”.

Con Determinazione n. 36/2011 del 5 ottobre scorso, codesto Osservatorio, peraltro, aveva stabilito che” I tagliandi per i tifosi fidelizzati, non ancora materialmente in possesso della tessera del tifoso ,potranno essere rilasciati anche previa esibizione della ricevuta di richiesta della tessera, purchè sia stata soddisfatta la verifica sui motivi ostativi, fino al 31 ottobre 2011”.

Alla luce di tutto quanto sopra riportato e su sollecitazione di nostri associati, tifosi della Lazio, si espone e si chiede quanto segue.

Non si comprende francamente per quale motivo, solo ai tifosi della Lazio eventualmente non ancora in possesso della tessera Lazio 1900, ma in possesso della ricevuta di richiesta di tale tessera e purchè sia stata soddisfatta la verifica sui motivi ostativi, venga precluso l’acquisto di tagliandi per la Tribuna Tevere onde assistere alla partita Lazio – Roma del 16 ottobre prossimo.
Con la presente, quindi, si chiede a codesto Osservatorio di voler rivedere la decisione assunta con la Determinazione n. 37/2011 del 6 ottobre scorso e, diversamente, di voler spiegare e comunicare i motivi che hanno indotto ad assumere tale decisione contrastante con quella, assunta in via generale, il giorno prima, 5 ottobre, con la Determinazione n. 36/2011.

Cordiali saluti

Il Presidente

Dr. Alfredo Parisi

venerdì 17 luglio 2009

Scontri Milan-Inter febbraio 2009: sei condanne fino a quattro anni e mezzo

Il giudice delle direttissime di Milano ha condannato a pene comprese tra i sei mesi di reclusione e quattro anni e mezzo di carcere sei ultrà milanisti accusati, a vario titolo, di rissa aggravata e lesioni per gli scontri avvenuti durante il derby del 15 febbraio scorso. Un tifoso rossonero, invece, è stato assolto. Alla pena più alta è stato condannato Luca Lucci, che sferrò un pugno contro un tifoso nerazzurro che perse l'uso di un occhio. Al supporter dell'Inter, costituito parte civile, è stata riconosciuta una provvisionale di 140 mila euro a carico dei sei condannati da versare in solido. Il giudice ha anche disposto per i condannati il divieto d'accesso allo stadio dai due anni ai cinque anni. Francesco Lucci, fratello di Luca, è stato condannato a due anni e sei mesi. Dopo la lettura della sentenza, alcuni amici degli imputati, molti dei quali con addosso la maglia della curva sud milanista, hanno urlato «bastardi» e «a Spaccarotella hanno dato sei anni». Alcuni momenti di tensione si sono verificati all'uscita degli imputati e dei loro amici dall'aula.
«Quel pugno mi ha cambiato la vita e moralmente non sto bene». Lo ha detto V. M., tifoso neroazzurro che durante il derby del 15 febbraio scorso venne colpito da un pugno e perse la funzionalità dell'occhio sinistro. Oggi gli ultrà milanisti, accusati a vario titolo di rissa aggravata e lesioni in relazione a quegli scontri, sono stati condannati a Milano a pene fino a 4 anni e 6 mesi. «Cerco di non soffermarmi troppo su quello che mi è accaduto, altrimenti rischio di diventare pazzo», ha spiegato il tifoso dell'Inter che si è costituito parte civile nel processo. «Ho l'aiuto degli amici che mi stanno vicino», ha aggiunto il giovane, spiegando anche che il suo occhio «si è completamente svuotato di materia per quel pugno e non ho più il cristallino e l'iride». I medici, ha raccontato il giovane, «hanno detto che sicuramente nella mano il mio aggressore aveva un oggetto tagliente». Luca Lucci, l'ultrà del Milan che sferrò il pugno, è stato condannato a 4 anni e sei mesi. In un'udienza del processo l'imputato aveva spiegato di essere dispiaciuto per quello che era successo. «Si fa fatica a credergli, perchè in questo processo ho capito veramente chi è questa persona», ha affermato il tifoso dell'Inter colpito quella sera allo stadio.
Fonte: Ansa

mercoledì 18 febbraio 2009

Comunicato Inter Club Banda Bagaj sull'aggressione al derby

COMUNICATO INTER CLUB BANDA BAGAJ SUI FATTI DI DOMENICA 15 FEBBRAIO
VIGLIACCATA
Domenica sera siamo stati costretti a scendere su un piano, quello della violenza, che non ci appartiene e che da sempre condanniamo.
I fatti:
All’entrata in campo dei giocatori le due curve espongono le loro coreografie, così come noi tutti bagaj siamo impegnati ad esporre i teloni della nostra coreografia.
Da su piove di tutto, anche torce accese che finiscono per colpire i tifosi sottostanti, prevalentemente famiglie.
La sud “SBAGLIA” COMPLETAMENTE LE MISURE DELLO STRISCIONE IN TRANSENNA, che per tutta la sua lunghezza tocca le teste dei tifosi sottostanti. A centinaia lungo tutto il corridoio che divide la parte coperta da quella scoperta del primo anello blu approfittano della situazione per farlo a brandelli. Ci sono immagini di diverse Tv a dimostrare quanto scriviamo e cioè che non siamo stati noi (che occupavamo i posti delle prime due file in basso) a strappare la coreografia milanista.
Quando ci accorgiamo di quello che succede molte file sopra di noi, i pochi ragazzi posizionati nelle file più in alto a tenere la parte superiore dei nostri teli mollano tutto per provare a fermare quelli che approfittando dell’anonimato strappano lo striscione della coreo milanista ma ovviamente non riescono a fare molto.
Considerazione:
Noi consideriamo le coreografie una parte fondamentale del tifo, sappiamo bene quanto sacrificio (economico e non solo) ci sia dietro il lavoro di centinaia di ragazzi delle curve che si impegnano per esporre con orgoglio la propria coreografia. Noi stessi nel nostro piccolo sopportiamo mille sacrifici economici e di impegno per realizzare le nostre piccole coreografie, ed abbiamo troppo rispetto del lavoro e dell’impegno anche altrui per poter anche solo pensare di rovinare il lavoro di altri.
Detto questo quello che è accaduto dopo lo hanno visto tutti. Siamo stati aggrediti nel nostro settore da un nutrito gruppo di milanisti scesi dalla curva sud, approfittando della totale assenza di steward. Per diversi minuti in poco più di una decina di bagaj (ragazzini e padri di famiglia) abbiamo dovuto fronteggiare il gruppo di milanisti.
Intendiamo scusarci con tutti i tifosi dell’Inter e del Milan presenti allo stadio, nonché con tutti quelli anche di altre squadre che assistevano dalle TV per il deprecabile spettacolo di violenza offerto e per il cattivo esempio dato. Purtroppo in quei frangenti, ha prevalso la rabbia verso l’aggressione subita e la voglia di non permettere che qualcuno violasse lo striscione che ci rappresenta e che rappresenta i valori che da anni portiamo avanti, e l’unico modo per farlo era reagire, impedendo che ci venisse sottratto. Purtroppo uno dei nostri, colpito probabilmente con un tirapugni, rischia di perdere un occhio. Alla fine lo striscione è rimasto nelle nostre mani, ma alla luce delle conseguenze ci chiediamo se il prezzo che stiamo pagando non sia forse un po’ troppo alto.
Pur comprendendo lo stato d’animo di molti tifosi, che a causa di quelle scene e di tutto quello che anche lontano da noi è “piovuto dall’alto” hanno manifestato l’intenzione di non andare più allo stadio o di non portarci più i propri figli, invitiamo tutti i tifosi, a non abbandonare gli stadi. I nostri figli e le nostre famiglie per primi hanno dovuto assistere a quanto accaduto, ma questo non deve impedirci di continuare a portare a vanti una filosofia di tifo coreografico e non violento che deve prevalere su tutto il resto.
Ci rivolgiamo agli ultras di tutte le curve.
Sventolare le bandiere non significa essere ultras.
Realizzare piccole coreografie coinvolgendo genitori e figli e gente di tutte le età, non significa essere ultras.
Battersi per i diritti dei tifosi, lottare contro la repressione delle libertà individuali e la libertà di poter colorare lo stadio e sostenere i propri colori liberamente, non significa essere ultras.
Noi crediamo che chiunque vada allo stadio, da chi frequenta le curve, ai soci dei club ai singoli tifosi, dovrebbe impegnarsi, nel limite delle proprie possibilità, per far valere i propri diritti e per sostenere la propria squadra.
Essere ultras è ben altro, e spesso ci meravigliamo che i primi a non conoscere i valori e la mentalità ultras, siano proprio i frequentatori delle curve, che identificano in noi un gruppo ultras e non un Inter Club.
INTER CLUB
BANDA BAGAJ
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

Registrazione n° 61 del 28 settembre 2009 presso il Tribunale di Napoli
Sede: corso Meridionale 11, 80143 Napoli
Editore e direttore responsabile: Marco Liguori

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