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venerdì 19 settembre 2008

Roma, a fine luglio passività correnti a 110,4 milioni

Lo stato debitorio ha superato di 77 milioni le attività. Le somme dovute al fisco si attestano a 24,07 milioni

La Roma ha incassato dall’ultima Uefa Champions League 28,95 milioni di euro, terza dopo Manchester United (42,9) e Chelsea (36,4). Con questa cifra la “magica” avrebbe potuto saldare tutte le sue pendenze col fisco, pari a complessivi 24,07 milioni al 31 luglio scorso: sarebbero rimasti circa cinque milioni per altre esigenze societarie. La cifra è contenuta nel documento di “Approvazione della situazione finanziaria mensile” emesso il 29 agosto scorso: 17,31 milioni sono dovuti all’amministrazione tributaria entro i 12 mesi, 6,8 quelli oltre l’anno. Il totale delle somme fiscali dovute risulta in lieve calo rispetto al 30 giugno (24,9 milioni) ma in deciso aumento rispetto a un anno fa (16,9 milioni). Le leggi in materia però consentono la rateizzazione degli importi. In questo modo la società giallorossa ha potuto impiegare la somma ricevuta per tutta l’attività di gestione. Secondo la comunicazione debitoria mensile, la quarta rateizzazione di una cartella esattoriale per 4,2 milioni (già accantonati in esercizi precedenti), richiesta lo scorso febbraio all’Agenzia delle entrate, è stata «ripresentata in marzo alla Concessionaria della Riscossione territorialmente competente, alla luce della modificata normativa di riferimento». A causa della procedura tuttora in atto, «l’esigibilità della cartella è di oggi sospesa». Invece, le altre tre operazioni di rateizzazione sono operative: per tutte sono state pagate le rate secondo l’accordo previsto con l’amministrazione tributaria.
Le passività correnti (comprendenti i debiti verso erario, enti previdenziali, fornitori e personale) alla fine dello scorso luglio hanno raggiunto i 110,4 milioni, in calo dai 128,4 milioni del mese precedente e hanno superato le attività (pari a 33,3 milioni) per 77,04 milioni. I debiti di funzionamento ammontano complessivamente a 46,8 milioni di cui 7,8 milioni scaduti: a fine giugno erano rispettivamente 73,4 milioni e 7,9 milioni. La Roma doveva 12,2 milioni al personale, di cui 11,6 ai tesserati: non ci sono somme scadute. I fornitori vantano una somma di 14,04 milioni: 7,3 milioni sono scaduti. Non vi sono debiti verso le società di calcio per le campagne trasferimenti.
Riguardo alla posizione finanziaria netta, ossia le disponibilità liquide, è risultata attiva per 21,1 milioni contro i 37,2 milioni dello scorso giugno e 22,8 milioni del luglio 2007. Si legge nella nota che ciò è stato «sostanzialmente determinato da pagamenti nei confronti di squadre di calcio estere e della Lnp (Lega calcio ndr) effettuati a seguito di operazioni di acquisizioni di diritti alle prestazioni sportive di calciatori, poste in essere nella sessione estiva della campagna trasferimenti e nelle precedenti». Oltre alle campagne acquisti, hanno inciso sulla liquidità anche il pagamento «di emolumenti al personale tesserato, di imposte e ritenute fiscali, di contributi previdenziali e di altri debiti di funzionamento di natura corrente».
Marco Liguori
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Sondaggio - I tifosi vogliono eliminare le curve chiuse del San Paolo

Ben 205 lettori su 287 in sei giorni hanno votato a favore dell'eliminazione del provvedimento della chiusura delle curve del San Paolo, deciso dalla giustizia sportiva. Un'altra testimonianza del senso di ingiustizia presente tra i tifosi. Il ricorso al Tar degli avvocati Cincotti e Manzo, assieme a quello eventuale presso l'arbitrato del Coni dell'avvocato Turrà, potrebbero forse cambiare la situazione

Risultati sondaggio: "La Corte Federale cosa avrebbe dovuto decidere per il Napoli?"

Eliminazione chiusura curve 205 (71%)

Conferma curve chiuse 49 (17%)

Lasciare almeno una curva aperta 33 (11%)

Votanti: 287

Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)

giovedì 18 settembre 2008

Il ping-pong ha favorito il Benfica contro il Napoli

Il gioco con rovesciamenti veloci, accelerazioni e debolezze difensive ha favorito i lusitani: molto male per gli azzurri che lo hanno accettato. Ma hanno convinto in attacco battendo 3-2 una squadra temibile. Finalmente sugli scudi Denis, dietro la lavagna Cannavaro

Gli errori difensivi hanno deciso Napoli-Benfica. Dal lato azzurro, Contini (voto 5) e Paolo Cannavaro (4,5) stavano già pensando alla prossima gara di campionato a Udine (sperando che finalmente torni la continuità per entrambi), invece da quello portoghese si è notato che il portiere Quim (4,5) e Sidnei (5) stavano partecipando a una puntata di "Chi l'ha visto". Scendendo in particolare, in molti si sono chiesti cosa stesse facendo Cannavaro (Ah Paolo-Paolo-Pà-Paolo maledetto, ma perché non l'hai fatto?) sul primo gol di testa dell'intraprendente e concreto Suazo (7), mentre Contini si è fatto bruciare più di una volta dagli attaccanti avversari. Imperdonabile Quim, lasciatosi uccellare (essendo completamente fuori posizione) dall'euronapogol di Maggio (7,5), che si trova a perfezione sulla fascia destra nello schema di Reja (6,5). Invece Sidnei vagava come un fantasma nella sua difesa, a cercare forse un avversario da marcare (stretto?). Bene invece Luisao, che in mischia è riuscito a bruciare tutti i difensori del Napoli (ma perché nessuno ha provato a spazzare l'area?) battendo l'incolpevole Navarro (6) e regalando al Benfica il gol che potrebbe garantire il passaggio alla fase a gironi. Ovviamente se i rossi di Lisbona vincessero per 1-0 o 2-1: per l'avvincente meccanismo del gol in trasferta che vale doppio (la fase a gironi non ci piace proprio, serve solo ad allungare il brodo per le tv) dal 4-3 in poi sarebbe il Napoli a qualificarsi. L'allenatore Flores strappa un 6: con Di Maria spettatore in mezzo al campo (5) che perde la sfida con il suo amico Lavezzi (7), non può che mettere il solo Nuno Gomez (4.5) che è ormai l'ombra del giocatore che abbiamo visto giocare a Firenze. A proposito, il pubblico? Da incorniciare (8)! Splendide coreografie e grande correttezza: ammirevole ed encomiabile il coro "scemo! scemo!" al tizio (2) che ha gettato una bottiglia di plastica in campo.
Con queste falle in difesa in entrambe le squadre, la partita è diventata una sorta di ping-pong, con rovesciamenti improvvisi, accelerazioni brucianti con traccheggi e dormite difensive. E' stato il caso delle azioni del pareggio e del pareggio degli azzurri: Vitale (6, peccato per diverse imprecisioni sui cross) ha segnato un gol davvero importante, che ha aperto le danze partenopee. Poco dopo è stata la volta Hamsik (7) a piombare come una saetta nella incerta difesa avversaria, con il gol di Denis (7, l'avevamo detto che si sarebbe svegliato col Benfica) a ribadire in porta una debole respinta. Una certezza anche Gargano (7), mentre Blasi (5) non ha lottato a centrocampo come al solito. Dicevamo del ping-pong: al San Paolo ha favorito chi si difendeva maggiormente, ossia il Benfica. Male il Napoli che lo ha accettato e ha incassato due reti. Ma se accadesse anche a Lisbona, la situazione si rovescerebbe: sarebbe la squadra di De Laurentiis a giovarsene, poiché i rossi portoghesi, lo ripetiamo ancora, non sono per nulla irresistibili nel reparto difensivo. Più deboli anche del Napoli: ma Mister Reja per favore, recupera Paolo-Paolo-Pà Cannavaro!
A proposito, i lettori come la pensano? Lasciate un vostro commento, grazie.
Marco Liguori
(Riproduzione riservata, consentita soltanto dietro citazione della fonte)


Sintesi di Napoli-Benfica 3-2

Sospensione curve chiuse San Paolo: il Tar Lazio potrebbe decidere già domani

Lo spiegano in esclusiva a "il pallone in confusione" gli avvocati Carlo Cincotti e Giampiero Manzo che hanno depositato il ricorso contro le sentenze dell'inibizione delle curve dello stadio del Napoli. La celerità del provvedimento cautelare è dovuta al fatto che anche la Figc ha presentato una propria istanza

«Già domani il presidente del Tar del Lazio potrebbe emettere il decreto di sospensione cautelare del provvedimento della chiusura delle curve del San Paolo del Giudice sportivo e della Corte di giustizia federale». Così spiegano in esclusiva a “il pallone in confusione” gli avvocati Carlo Cincotti e Giampiero Manzo, che hanno presentato il ricorso presso il Tribunale amministrativo del Lazio. Oggi la Figc ha presentato il suo controricorso: da ciò deriva il fatto che sin da domani potrebbe essere emessa la sospensione cautelare riguardo alle sanzioni decise da Tosel e dai giudici di appello federali.
I due legali hanno emesso un comunicato stampa riguardo al deposito della loro istanza al Tar. Il testo spiega: «Gli avvocati Carlo Cincotti e Giampiero Manzo tifosi e abbonati al settore curva b dello stadio San Paolo, comunicano che è stato depositato presso il Tar Lazio il ricorso per ottenere l’annullamento del provvedimento di chiusura delle curve A e B dello stadio San Paolo. In breve tempo, e comunque prima della partita Napoli-Palermo, il presidente del Tar Lazio deciderà l’adozione o meno del provvedimento cautelare che, di fatto, potrebbe riaprire le curve dello stadio San Paolo».
Marco Liguori
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Turrà: «L'inammissibilità dei tifosi del Napoli è un errore della Camera di conciliazione»

Il legale spiega a "il pallone in confusione" che il regolamento dell'organismo del Coni non esclude la possibilità per gli abbonati del Napoli, "terzi" rispetto all'ordinamento sportivo, di partecipare al procedimento

La parola «terzo» contiene l'ennesimo errore tecnico da parte della giustizia sportiva, dopo quelli commessi da Tosel e dalla Corte di giustizia federale. Lo fa rilevare in esclusiva a "il pallone in confusione" l'avvocato Fabio Turrà, rappresentante di sette abbonati delle curve A e B, che stamattina si è visto rifiutare l'accesso al procedimento davanti alla Camera di conciliazione del Coni a Roma. «Il vice presidente vicario non ci ha ammesso - spiega Turrà - adducendo il fatto che al procedimento possono partecipare solo i soggetti appartenenti all'ordinamento sportivo. Ma tutto ciò non è previsto all'articolo 5 comma 10 del regolamento della Camera di conciliazione. In esso si parla genericamente soltanto di "un terzo". Esso non prevede quindi nel modo più assoluto il requisito soggettivo dell'appartenere all'ordinamento sportivo». Il legale prosegue specificando che «sto studiando il modo di far partecipare gli abbonati all'arbitrato, che il Napoli ha già dichiarato di intentare nei confronti della Figc, mettendo in risalto l'errore che ho appena evidenziato».
Leggendo la normativa in questione, si comprende l'errore commesso dai conciliatori del Coni. Infatti, l'articolo 5 comma 10 dispone testualmente che «un terzo può partecipare al procedimento di conciliazione tra altri iniziato ai sensi del presente Regolamento qualora abbia nella controversia tra altri insorta un interesse individuale e diretto, specificando le ragioni di tale istanza, il fondamento della propria legittimazione e l'interesse che la giustifica e formulando le conclusioni che intende proporre nella conciliazione». 
Gli abbonati del Napoli avevano l'interesse a partecipare al procedimento? «Lo avevano in modo pieno e preciso - risponde  Turrà - e ciò l'ho spiegato in modo dettagliato nell'introduzione della nostra istanza». Non a caso i conciliatori non hanno opposto come motivazione al rifiuto la mancanza di interesse dei tifosi. E tutto questo è l'ennesimo errore della gustizia sportiva: si può solo eventualmente sperare in un ripensamento dell'arbitrato.
Marco Liguori
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Il crac dell'ex controllante del Bologna causato anche da Calciopoli

Lo ha reso noto il curatore fallimentare nella sua relazione, in cui si evidenzia che il dissesto della Victoria 2000 è stato causato anche dalla retrocessione in serie B

Victoria 2000 è andata in dissesto anche per Calciopoli. Lo rivela il curatore della società finanziaria che controllava il Bologna calcio prima della vendita avvenuta nel 2005. Nella sua relazione ha elencato tra i motivi la retrocessione in serie B dei rossoblu' e il suo legame con, appunto, lo scandalo di Calciopoli. «E' opinione oramai generale e scontata affermare che le cause che hanno portato al fallimento della societa' - scrive il curatore - vadano ricondotte unicamente alla retrocessione della squadra in serie B, avvenuta al termine della stagione agonistica 2004-2005. Non solo ma le recenti vicende, giudiziarie e non, legate a calciopoli" hanno avuto l'effetto di considerare tale evento oltre che sicuramente dannoso anche una vera e propria beffa, visto quanto sarebbe emerso al riguardo di alcuni comportamenti tenuti da altre società sportive viste pure le recenti condanne emesse dalla giustizia sportiva. Questa curatela pur nella consapevolezza dell'impatto che tali vicende hanno avuto sulla societa' sportiva, ritiene comunque che la cause del dissesto vadano ricondotte anche ad altre circostanze e/o comportamenti tenute dalla società». 
Sul crac della Victoria 2000 grava un'indagine giudiziaria condotta dai Pm Enrico Cieri e Flavio Lazzarini, che si è conclusa con l'avviso di fine indagine per bancarotta per nove persone: Giuseppe Gazzoni Frascara (che era anche presidente del  Bologna) , e il suo allora socio l'imprenditore di Les Copains Mario Bandiera, l'avv. Franco Neppi, i commercialisti Matteo Tamburini e Massimo Garuti, Marco Goldoni, Maurizio Pasi e Cesare Giacobazzi. Il capo di imputazione formulato - che ha messo tutti gli imputati sullo stesso piano - ha indicato la causa del fallimento di Victoria 2000 in una serie di operazioni immobiliari e finanziarie, mentre sono state escluse le ipotesi distrazione o illeciti societari e quelle di arricchimenti: per queste ultime sono state richieste le archiviazioni. Nel documento di imputazione è evidenziato che il fallimento di Victoria 2000 è avvenuto a causa di una serie di «operazioni dolose, indotte dall'esigenza di consentire l'iscrizione ai campionati nazionali di calcio della controllata Bologna Football club spa». I principali indagati (Bandiera assistito dal professore Luigi Stortoni, Gazzoni dall'avvocato Giovanni Sacchi Morsiani e i professionisti assistiti dal professore Nicola Mazzacuva) nei prossimi giorni decideranno le proprie strategie difensive.
Marco Liguori
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Camera arbitrale: nessuna conciliazione tra Napoli e Figc

E' fallito il tentativo di conciliazione alla Camera arbitrale del Coni tra il Napoli e la Federcalcio, a proposito della chiusura al pubblico delle curve dello stadio San Paolo fino al 20 ottobre.
''La Figc ha detto no alla proposta di sospensiva condizionata'' alla chiusura delle Curve del San Paolo di Napoli in vista degli incontri con la Juve e con il Palermo. Cosi' l'avvocato Mattia Grassani, rappresentante del club partenopeo presso la Camera di conciliazione del Coni, ha spiegato il mancato accordo tra Napoli e Federcalcio sul ricorso della societa'. Il Napoli si era appellato all'organismo conciliatorio contro la chiusura delle curve del San Paolo fino al 20 ottobre, decisa a seguito degli incidenti provocati dai suoi tifosi nella domenica di Roma-Napoli. ''L'accettazione della sospensiva condizionata - spiega Grassani - avrebbe dato al pubblico di Napoli la possibilita' di responsabilizzarsi offrendogli una sorta di ultima chance. Il Napoli stesso si sarebbe assunto in prima persona la responsabilita' dell'ordine pubblico. Ora l'ultima possibilita' di aprire le curve per Napoli-Juve resta l'arbitrato a cui faremo istanza immediatamente''. (ANSA)
http://www.wikio.it

il pallone in confusione

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